Mini-post politicamente scorretto. Astenersi cretini.
La prostituzione esiste da sempre, anche quella cosiddetta «baby», purtroppo: Pier Paolo Pasolini, ad esempio, andava con i «ragazzi di vita», rigorosamente minorenni, quarant’anni or sono e senza che alcuno, a parte i membri del Pci, se ne mostrasse sdegnato.
Nessun maggiorenne dovrebbe avere rapporti sessuali, e men che meno mercenari, con minorenni, perché privi della «capacità di agire» (e di intendere e volere). Nondimeno, legioni di maggiorenni appartenenti al genere maschile, dall’alba dei primordi, sono solite accompagnarsi a donne di minore età: v’era un tempo, nient’affatto lontano, in cui i padri di famiglia erano ben contenti del fatto che le proprie figlie minorenni si fidanzassero con uomini di trent’anni; questi davano maggiori garanzie d’essere seri ed affidabili. Quando il sottoscritto andava al liceo, era di moda, e dunque cosa buona e giusta, ad esempio, che le liceali (ovviamente minorenni) stessero con fanciulli molto più grandi di loro. Era considerata cosa buona e giusta, ripeto.
Ancora. Le parole hanno un significato ben preciso e vanno usate con accortezza.
I «pedofili», per cui la castrazione chimica è fin troppo poco, hanno rapporti con «bambini», «pre-adolescenti». Una ragazza di 14-15 anni è un’adolescente, non una bambina, per quanto tale appaia, sempre, a chi l’ha messa al mondo. Se un maggiorenne ha rapporti sessuali consensuali con lei, non è un pedofilo: che abbia 19 o 50 anni.
In ultimo, e ribadito che nessun maggiorenne dovrebbe mai avere rapporti sessuali con minorenni, ancorché consenzienti, e men che meno a pagamento, cosa che integra un illecito penale oltreché morale, nel nostro ordinamento, ex articolo 27 della Costituzione, esiste la presunzione d’innocenza fino a prova del contrario e a sentenza definitiva di condanna.
E sì, pensate un po’ che strano, questo vale anche per il marito della Mussolini.