«Per sfatare le malevoli dicerie su certe bestie, il presidente degli “animalisti” italiani ha offerto un premio di 200 milioni di lire a chi potrà dimostrare che i corvi scrivono lettere anonime e che le talpe fanno le spie. È vero: di simili casi non ne conosciamo. Ma di somari che fanno i presidenti, ne conosciamo parecchi» (Indro Montanelli, Il Giornale, 5 luglio 1992).
«Il ministro delle Finanze, Gava, sta progettando un’imposta patrimoniale destinata ad assorbire, tra le altre, quella di successione. Il nostro fisco, eternamente in secca e spaventato per l’allungarsi della vita media che ritarda i decessi, pretende in anticipo i soldi dovuti “post mortem”. Peccato, era l’unica tassa che gl’italiani pagavano ad occhi chiusi» (4 gennaio 1988).
«L’onorevole Mastella, democristiano, ha proposto che negli stadi, prima della partita, venga suonato l’inno di Mameli. L’idea ci lascia perplessi. Di tutte le sedi, a vedere ciò che vi succede, ci sembra che lo stadio sia quella in cui i “fratelli d’Italia” non si sentono nemmeno cugini» (10 gennaio 1986).
«Il giudice veneziano Casson ha convocato, per la storia del Gladio, il presidente Cossiga, e l’Italia leguleia è in subbuglio: la Costituzione, pare, si è dimenticata di precisare se il capo dello Stato può essere chiamato a rispondere, sia pure da testimone, a un qualunque magistrato. Il quale però ha ora la fotografia su tutti i giornali. E tutti possono ammirarla chiedendosi cosa passa in quella testa, la testa di Casson» (10 novembre 1990).
«La riforma dei programmi della scuola elementare, cui sta lavorando il ministro Falcucci, introdurrà nella terza, quarta e quinta classe l’insegnamento di una lingua straniera. Non è specificato quale. Speriamo si tratti dell’italiano» (21 gennaio 1985).
«A Montecitorio è scoppiato, tra i tanti, anche lo scandalo dei furti. Vi rubano di tutto: dal portafogli di Leonetto Amadei all’orologio d’oro di Antonio Lettieri, alla stilografica di Pietro Bucalossi. Ma in questi giorni è scomparso perfino l’arredo di una toilette: specchio, mensola, portasapone, portasciugamani, e coperchio dello sciacquone. È proprio vero che ogni paese ha gli scandali che si merita: l’America, il Watergate, noi il Watercloset» (11 giugno 1981).